presenta

Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MiM

A scuola di cinema nella scuola con il cinema

A me gli occhi è un progetto che prosegue il lavoro iniziato nel 2016 quando abbiamo immaginato e realizzato il recupero della Sala Cinema della nostra scuola, testimonianza tangibile del valore storico e culturale del teatro e del cinema nella programmazione didattica delle prime scuole del Regno d’Italia. Per ottenere questo straordinario risultato, abbiamo effettuato accurati lavori di ristrutturazione della Sala Cinema grazie ai finanziamenti ottenuti dal progetto REMO, vincitore dei bandi promossi dai Ministeri MiC (già MiBACT), CIPS e MIM (già MiUR). 

Oggi, grazie a un lavoro coordinato tra comunità scolastica e istituzioni, la magia del fascio di luce che fuoriesce dalla “feritoia” della cabina di proiezione fa ormai parte dell’abitare la nostra scuola. 

Eppure la propensione a guardare il presente attraverso gli occhi dell’arte non è certo una novità per la nostra scuola. Si tratta di una sperimentazione iniziata da anni, a partire dalla realizzazione di interventi artistici che hanno arricchito, in maniera anche permanente, il patrimonio della scuola, proponendo una didattica aumentata legata all’arte. È in questo contesto che abbiamo pensato al Cinema, con laboratori specifici che caratterizzano il Piano dell’Offerta Formativa della scuola e vanno oltre il progetto svolto, rendendo l’esperienza curriculare ancora più ricca e stimolante. 

La magia del fascio di luce che fuoriesce dalla feritoia della cabina di proiezione fa ormai parte dell’abitare la nostra scuola.

La scuola ha orientato la propria ricerca didattica sul tema della comunicazione attraverso i linguaggi delle arti visive, in particolare quella relativa al linguaggio cinematografico, con i progetti/cinema: Il cinema in tasca, Festival dei ragazzi, Questa non è una pipa. I progetti “cinema” rispondono pienamente alle indicazioni fornite dal Piano Nazionale “Cinema per la scuola” relativo alla legge n. 220 del 14 novembre 2016. 

I progetti che sono risultati negli anni vincitori dei bandi sono stati:

  • REMO
  • Il cinema in tasca
  • Questa non è una pipa
  • Festival dei ragazzi
  • A me gli occhi

Non ci siamo fermati neppure durante la pandemia da COVID 19, contribuendo a mantenere un legame vivo con l’istituzione scolastica e con i propri compagni di scuola. Tutte le attività del cinema, anche quelle aperte al territorio, sono gratuite.

L’esigenza di portare avanti il progetto cinema è stata determinata da una duplice esigenza: rispondere a una sollecitazione che proveniva dagli studenti che avevano già partecipato ai progetti precedenti, in qualità di protagonisti attivi o di semplici spettatori; usare il linguaggio cinematografico come strumento di comprensione critica del presente. Si tratta dunque di un doppio valore, esperienziale e formativo, con l’auspicio che possa diventare un contenuto didattico stabile e permanente per il nostro Istituto, che negli anni ha conquistato un’eccellente reputazione, grazie ai risultati raggiunti, sia in termini di attenzione e partecipazione di noti e prestigiosi protagonisti del mondo del cinema italiano che di veri e propri prodotti realizzati dai ragazzi.

Sono ragazzi che usano il cellulare a scuola, non per fare selfie o surfare su TikTok, ma per imparare i nuovi linguaggi legati alle immagini.

Tale progettualità, continuata negli anni, ci responsabilizza rispetto alle notevoli aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie. 

Oramai si aspetta con ansia l’avvio dei nuovi Corsi, anche perché nella scuola loro sono “quelli del cinema”, che è semplicemente diventato un elemento identitario. Sono ragazzi che usano il cellulare a scuola, non per fare selfie o surfare su TikTok, ma per imparare i nuovi linguaggi legati alle immagini. Hanno imparato ad usare le mani per inquadrare prima di guardare attraverso l’obiettivo. Li vedi che si immaginano le storie attraverso una sequenza di immagini che poi diventano scene in sequenza. Si muovono guardando attraverso l’obiettivo e sanno cosa vogliono vedere.

Si muovono nella loro scuola trasformandola in strada, in camera da letto, in cucina… tutto può essere creato e inventato attraverso inquadrature sapienti, luci, montaggi, suoni…

Hanno imparato a muovere l’obiettivo e a dirigere gli attori. Si sono confrontati con naturalezza nella possibilità di raccontare se stessi e ciò che li circonda attraverso un nuovo linguaggio. 

Il monitor del cellulare non è più passivo: è diventato per loro uno strumento creativo.

Si muovono nella loro scuola trasformandola in strada, in camera da letto, in cucina… tutto può essere creato e inventato attraverso inquadrature sapienti, luci, montaggi, suoni… 

Entrare nel processo di costruzione del cinema, sperimentare la potenza delle immagini, significa anche educarli al valore etico delle immagini. Anche perché, nel rumore di fondo della quantità di immagini che vediamo ogni giorno, è difficile riconoscere la loro autenticità e saperle interpretare in maniera corretta. Tema di stringente attualità che, con l’introduzione della Intelligenza Artificiale Generativa, diventa ancor più pressante. 

Individuare il nesso tra immaginario cinematografico e contraffazione della realtà, distinguere l’invenzione poetica dalla mistificazione dei contenuti sono alcuni obiettivi che ci proponiamo attraverso laboratori formativi e creativi per ragazzi.

Aver sperimentato il piacere della narrazione delle loro storie, attraverso il linguaggio a loro più congeniale e avendo provato grande emozione nel vedere la loro storia diventare “di tutti”, attraverso la proiezione sul grande schermo della scuola, fa capire quanto sia importante che questa esperienza possa essere vissuta da quante più ragazze e ragazzi possibile. Anche perché non mancano neppure i primi eccellenti debutti di giovanissimi attori che, finita la scuola secondaria di primo grado e quindi i nostri corsi, si sono trovati a misurarsi con il cinema “vero”, portando con sé quella scintilla nata proprio tra i banchi di scuola. 

Se le immagini sono il nuovo e potente codice comunicativo dei nostri tempi è nostro compito di educatori costruire una didattica che sappia fare i conti con questa realtà, non dimenticando che la dimensione ludica e appassionante del lavoro sul campo è il modo più efficace per stabilire una connessione emotiva e sentimentale con i nostri adorati studenti.

Cinzia Russo

Responsabile scientifico del progetto

Guarda i corti realizzati dai ragazzi